I lampioni “smart” o intelligenti, sono soluzioni di illuminazione pubblica che iniziano a prender piede anche in Italia, dove già duemila Comuni ne fanno uso.
Di cosa si tratta? Sono sistemi di illuminazione a basso consumo multifunzione: non servono solo a far luce alle strade, ma possono essere sfruttati anche per ricaricare i veicoli elettrici, offrire un servizio di Wi-Fi pubblico, misurare il livello di polveri sottili e molto altro ancora.
Ogni Comune in pratica può personalizzarli in base alle proprie esigenze. A Prato, per fare un esempio, ce ne sono già 60 programmati per variare l’intensità della luce secondo due parametri: traffico e ora del giorno. Fra i vantaggi dei lampioni a basso consumo c’è poi il risparmio della manutenzione, calcolato intorno al 35%, poiché tali dispositivi possono essere controllati a distanza, senza necessariamente mandare sul posto degli operai.
L’assessore all’Energia pratese Filippo Bernocchi, in una recente intervista, ha affermato che si potrebbe risparmiare almeno il 60% di luce se l’intera città venisse illuminata da lampioni intelligenti. Un altro esempio di illuminazione pubblica affidata ai sistemi a basso consumo si ha a San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna.
In questo caso ai lampioni sono stati integrati i servizi di controllo meteo e videosorveglianza. Infine, pare che l’Amministrazione di Mantova abbia in progetto di installare nei Comuni della zone ben 50.000 lampioni, che assicurerebbero un altissimo risparmio energetico.
In Italia attualmente il consumo pro-capite dell’illuminazione pubblica ammonta a 105 kW. Considerando che la media europea è di 51 chilowattora, sicuramente siamo ancora lontani da un decente risparmio d’energia.